di red
Nessuno tolga audience al premier. La denuncia che arriva dal comitato di redazione del Tg3 è gravissima. I vertici della Rai avrebbero vietato al telegiornale della terza rete di aggiornare i telespettatori sulle condizioni di salute del Papa per «coprire la scelta di mandare in onda su Raiuno la trasmissione registrata di Vespa con Berlusconi».
«Siamo indignati e sgomenti per quanto è accaduto ieri sera quando sono arrivate le prime notizie sull' aggravarsi delle condizioni di salute del papa». Così una nota del Cdr ricostruisce la vicenda: «Il Tg3 stava andando in onda con Primo Piano, raccontando quanto stava avvenendo, quando i vertici aziendali hanno chiamato il direttore del Tg3 Di Bella, chiedendogli di togliere la scritta che stava andando in sovrimpressione: «Il Papa è grave». Gli stessi vertici hanno imposto di chiudere la diretta per lasciare il posto a un programma di rete per giunta in replica . Mentre tutte le Tv del mondo - sottolinea la nota - stavano aprendo i loro notiziari con la notizia proveniente dal Vaticano, il Tg3 ha dovuto chiudere per coprire la scelta di mandare in onda su Rai1 la trasmissione registrata di Vespa con Berlusconi. È una vergogna per la Rai e per la nostra professione di giornalisti. Per questo dissentiamo profondamente da quanto avvenuto e chiediamo conto delle responsabilità del vertice aziendale».
«Illazioni prive di fondamento». Così replica la Rai alla polemica scatenata dal Cdr, definita dall'azienda un tentativo «di sollevare una polemica su quella che è una prassi abituale in certe particolari occasioni, adottata per garantire nel breve un'informazione straordinaria su tutte e tre le reti».«Si tratta - spiega una nota della Rai - di una sorta di staffetta tra i tre TG resa necessaria, nell'immediatezza dell'evento, dall'impossibilità di garantire a tutti i necessari collegamenti e l'utilizzo delle linee di trasmissione».
A schierarsi dalla parte del Cdr del Tg3 è Carlo Rognoni, responsabile Informazione della segreteria nazionale Ds: «Solo una logica ragionieristica, burocratica e miope può spiegare la decisione della Rai di sospendere la trasmissione 'Primo Piano'. Secondo l'esponente della Quercia, l'intervento della direzione Rai «è talmente assurdo da far pensare il peggio e cioè che i dirigenti fossero più preoccupati degli indici d'ascolto di 'Porta a porta' e dunque del premier Berlusconi piuttosto che delle notizie che arrivavano dal Vaticano».
www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=41807
venerdì 1 aprile 2005
Il Tg3: per giustificare il comizio di Berlusconi, ci hanno vietato di parlare del Papa
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