martedì 28 giugno 2005

Casini: "Aberranti le adozioni gay"

Il presidente della Camera a Madrid attacca le leggi di Zapatero: "Le adozioni gay sono la sublimazione dell'egoismo di chi cerca la maternità senza le possibilità naturali"
di ALESSANDRO OPPES


MADRID - La legge sui matrimoni gay? "Un esempio negativo", che l'Italia si deve guardar bene dall'imitare. La possibilità di adozione per le coppie omosessuali? "Un'aberrazione, un elemento di sublimazione dell'egoismo di chi non vuole negarsi la maternità non avendone la possibilità naturale". Quando Pierferdinando Casini sbarca a Madrid, di primo mattino, nelle edicole è già in vendita l'ultimo numero della rivista Zero, il mensile patinato dei gay spagnoli, con in copertina il faccione sorridente di José Luis RodrÍguez Zapatero, trasformato ormai in icona della comunità omosessuale. La legge voluta fortemente dal premier è in dirittura d'arrivo (l'approvazione definitiva alle Cortes è prevista per giovedì prossimo) e mentre nel quartiere gay di Chueca si preparano grandi festeggiamenti, la destra cattolica annuncia nuove mobilitazioni. Il presidente della Camera fa una scelta di campo molto netta: parla con i giornalisti nella sede del Partito popolare, e poi fila via verso la Curia, dove l'attende il cardinale Antonio Maria Rouco Varela. Perché l'incontro con l'anziano arcivescovo ultraconservatore della capitale, e non, ad esempio, con il presidente della Conferenza episcopale? Perché Rouco Varela, ammette Casini, era in prima fila, dieci giorni fa, alla manifestazione del "Foro espaÑol de la familia" contro le nozze gay. "Mi interessa questa iniziativa di piazza, è un elemento di democrazia. Mi interessa capire, cogliere le pulsioni della società spagnola". Ma in tema di diritti degli omosessuali, il centro-destra italiano è, in realtà, su posizioni diverse rispetto a quelle della stessa destra spagnola: il Pp, contrario al matrimonio, è però a favore delle unioni di fatto, già riconosciute in diverse regioni anche a guida popolare. "Sul piano economico-sociale, l'esempio della destra spagnola è buono per l'Italia, ma in termini di legislazione su famiglia e convivenza - taglia corto Casini - non dobbiamo prendere lezioni da nessuno". Il presidente della Camera aveva anche chiesto di essere ricevuto alla Moncloa, ma l'incontro non è stato possibile - almeno secondo la versione ufficiale - per questioni di "agenda" del capo del governo. Zapatero, nonostante le vivaci polemiche delle ultime settimane, tira dritto, e non nasconde la sua enorme soddisfazione davanti al traguardo imminente. Lo fa in un breve articolo destinato ai lettori della rivista Zero, nel quale dice di sentirsi "orgoglioso che il nostro paese sia un punto di riferimento dell'uguaglianza e del rispetto". Il premier sostiene di aspirare a fare della Spagna "un esempio di convivenza con uguaglianza di diritti per tutti" e un "simbolo di pace e tolleranza". "Questa legge ci rende migliori come paese perché dà dignità a coloro che non sono stati trattati giustamente durante molti anni. Questa legge non toglie diritti a nessuno, però finalmente permette il riconoscimento della dignità omosessuale". Secondo Zapatero, in gioco c'è molto più che il diritto dei gay al matrimonio: "E' il riconoscimento della pienezza come esseri umani, della dignità, dell'uguaglianza senza condizioni. Resta molto da fare, ma a partire da ora esisterà un prima e un dopo, una data che passerà alla storia come il giorno in cui lesbiche e gay si saranno visti riconosciuti e avranno raggiunto l'uguaglianza formale".

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32943

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