venerdì 24 giugno 2005

Chiesa o forza politica?

Ciò che è successo sabato 18 giugno a Madrid può aiutarci a capire la direzione in cui si sta sempre più chiaramente orientando il cattolicesimo ufficiale.

La gerarchia cattolica ha organizzato un corteo nella capitale spagnola per sollevare il paese contro il governo Zapatero che sta per approvare una legge che riconosce il matrimonio delle coppie omosessuali.

La manifestazione, capeggiata dal Cardinale Varela, arcivescovo di Madrid, è stata molto al di sotto delle attese della gerarchia cattolica che, contro i 200.000 presenti, ne aspettava almeno 500.000.

Con il pieno appoggio dell’Opus Dei, dei Legionari di Cristo, di tutte le componenti ecclesiali più reazionarie e del Partito Popolare, la gerarchia ha confermato di progettare il futuro del cattolicesimo spagnolo come “partito politico dell'illibertà”. Questo pontefice ha dimostrato una ulteriore svolta a destra (se era ancora possibile dopo un papa tradizionalista come Wojtyla).

Vorremmo fare tre brevi riflessioni:

1) Il cattolicesimo ufficiale, più che come chiesa, si realizza oggi come partito politico con un progetto planetario a difesa degli interessi oligarchici, patriarcali, economici del sistema di dominio. Per conseguire questo scopo, tesse la trama delle alleanze con tutti i poteri che sono interessati a mantenere le cose come stanno (lo status quo). La lotta contro l’espansione dei diritti civili è quindi fondamentale per mantenere l’oppressione.

2) Il “dominio”, messo in crisi e “ferito” da molti movimenti in atto in parecchi settori della società civile, delle tradizioni religiose, della ricerca scientifica e delle trasformazioni culturali, si difende attaccando disperatamente, rabbiosamente. Ciò comporta una progressiva radicalizzazione delle scelte in un contesto in cui, aldilà degli spettacoli e della papolatria, l’istituzione chiesa perde ogni autorevolezza. Tutto questo può rappresentare un’ottima occasione per capire che la chiesa è altra cosa dalla gerarchia e da qualunque istituzione che presuma di parlare in nome di Dio
Viene alla mente la riflessione del teologo cattolico Josè Comblin: “C’è un cattolicesimo ufficiale che è sempre più burocratico… La burocrazia vaticana produce documenti senza fine per giustificare la sua esistenza. Ma la sua ragion d’essere, come quella di tutte la burocrazie, è aumentare il suo potere e per questo difficilmente può lasciar trasparire qualcosa di cristiano in mezzo a tutta questa immensa produzione di carta stampata…” (ADISTA, 18 giugno 2005).

3) In tutto questo panorama, che invita ad essere vigilanti e ad aprire “nuove rotte verso Dio”, come scrive il teologo Diego Irarrazaval, è davvero promettente la dignità del governo spagnolo presieduto da Zapatero. Come aveva promesso, l’esecutivo spagnolo intende proseguire nella costruzione di una società laica, in cui a tutte le persone venga riconosciuto il diritto all’amore, un diritto tutelato dalla legge.

La Comunità cristiana di base di Pinerolo

Pinerolo, 20 giugno 2005

http://www.viottoli.it/comunicati/2005/c9_05.html

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