venerdì 24 giugno 2005

Gay Pride Torino 2006: l'arcivescovo: inopportuno usare il termine orgoglio

Il Comune non dovrebbe urtare la sensibilità cattolica

Torino, 24 giu. - (Adnkronos)- Non offendere la sensibilita' cattolica di Torino. Cosi' l'Arcivescovo, cardinale Severino Poletto, in occasione delle celebrazioni di San Giovanni, patrono della citta', di cui ricorda il sacrificio della vita per difendere i valori della societa', famiglia compresa, prende posizione sulle polemiche di questi giorni che hanno diviso le forze politiche piemontesi in merito al patrocinio delle istituzioni al Gay Pride che sara' ospitato il prossimo anno sotto la Mole.

''Bisogna distinguere - spiega l'Arcivescovo colloquiando con i giornalisti al termine della funzione religiosa - un conto e' il rispetto per le persone, dunque anche per omossesuali, indipendentemente dal loro orientamento sessule, un conto sono le valutazioni morali. La Chiesa -ricorda - crede che Dio abbia creato l'uomo maschio e femmina per una ben chiara finalita', quella dell'amore e della procreazione dei figli in un matrimonio stabile.

Usare termini come 'orgoglio sessuale' mi pare addirittura inopportuno''.

"Un'istituzione civile - ha aggiunto Poletto riferendosi alle polemiche sul patrocinio - faccia quello che puo' per evitare l'impatto negativo verso la sensibilita' di una citta' che e' cattolica e che dunque ha un suo ethos.

Tutti i problemi umani possono essere oggetto di discussione, se questa e' seria, ma se e' fatta conspudoratezza, per provocare e scioccare non credo sia opportuna''.

Il richiamo ai ''grandi valori etici'' era venuto poco prima anche durante l'omelia. ''Non si puo' pretendere - aveva detto Poletto - di organizzare una societa' giusta, che progredisce se non si fa riferimento ai grandi valori etici senza i quali non si riesce a tenere insieme una vera convivenza civile''.

''Si dice giustamente che lo Stato deve essere laico, ma laicita' dello Stato significa che e' aconfessionale, non deve avere una sua etica da imporre, ma deve riconoscere il pluralismo delle culture e delle fedi religiose. Di conseguenza - ha concluso l'Arcivescovo di Torino - non ci sono all'inteno di un corretto uso della laicita' verita' da promuovere sempre e a priori, come ad esempio quelle della scienza ed altre da delimitare o addirittura da rifiutare, come quelle dell'etica o della religione''.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32874

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