martedì 28 giugno 2005

Invito a 'stuprare' Pecoraro su striscione alla festa della Lega

Il caso segnalato alla Camera dal deputato Ermete Realacci
"Sconfessare immediatamente culture ridicole e offensive"
Il gruppo del Carroccio si dissocia, ma niente scuse al leader dei Verdi
"Ai nostri militanti aggrediti, nessuno ha manifestato solidarietà"


ROMA - "La Lega invita a 'stuprare' Pecoraro". L'inquietante sollecitazione è comparsa su uno striscione, affisso ad una festa provinciale della Lega Nord, per l'esattezza a Ponte sul Mincio, in provincia di Mantova. Ne ha riferito oggi la Gazzetta di Mantova, ma la vicenda si è spostata alla Camera, dove il deputato della Margherita, Ermete Realacci, ha sottolineato la necessità di "un'immediata sconfessione di atteggiamenti e culture ridicole, oltre che offensive e pericolose", segnalando che nell'articolo "si fa riferimento alla legittimità dell'invito a stuprare l'onorevole Pecoraro Scanio anche in relazione al fatto che si tratta di un esponente omosessuale".

La Lega, in Aula, replica che "è ovvio che il gruppo della Lega Nord non condivide il testo dell'ipotetico cartello o striscione", come ha precisato il deputato del Carroccio Guido Giuseppe Rossi. Che, comunque, non ha porto alcuna scusa a Alfonso Pecoraro Scanio, e ha osservato la "eccessiva" solidarietà, "esagerata" rispetto a quella, "nessuna", manifestata nei riguardi dei militanti e dei dirigenti leghisti aggrediti a Reggio Emilia dove, davanti alla sede del Carroccio, "sono apparse le scritte 'Bossi crepa' e stelle a cinque punte".

"Sono certo - ha detto Realacci - che questo non appartiene alla cultura dei colleghi parlamentari della Lega qui presenti, alcuni dei quali stimo anche per il loro lavoro". Ma, rivolgendosi al presidente di turno dell'Assemblea, Clemente Mastella, ha sottolineato come "per fenomeni di questo genere sia necessaria da parte di tutti una vigilanza costante e un'immediata, drastica e netta sconfessione di tali comportamenti".


Nella discussione è intervenuto anche il coordinatore dei Verdi, Paolo Cento, che ha parlato di un comportamento "assolutamente incivile" che, al di là dell'offesa, "preoccupa per il messaggio culturale che intende inviare, proprio in un momento in cui nel nostro paese si verificano episodi di violenza sessuale". E, associandosi nella richiesta di un intervento della presidenza della Camera, ha aggiunto: "Mi auguro che da parte della Lega vi sia l'ammissione non solo di una caduta di stile, ma di un errore politico-culturale commesso attraverso un atto di violenza verbale e di sopraffazione".

Alla protesta si sono associati anche Ds e Prc. Al termine del dibattito, Mastella ha fatto propria la solidarietà espressa nei confronti del leader dei Verdi.
"Ritengo che dal punto di vista parlamentare e civile - ha detto - ognuno debba essere garantito nella sua libertà e nei suoi diritti.La violenza, anche in termini verbali o in siffatte manifestazioni, non corrisponde a quella civiltà che invece deve essere sempre felicemente instaurata tra di noi. Quindi, ritengo che la presidenza valuterà i fatti, adottando le opportune e necessarie misure conseguenti".

(28 giugno 2005)

http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/politica/strisciolega/strisciolega/strisciolega.html

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