giovedì 30 giugno 2005

Spagna, il Parlamento approva i matrimoni e le adozioni gay

Lo storico provvedimento approvato oggi. Esulta Zapatero
"Un ulteriore passo verso la libertà e la tolleranza"


MADRID - Il Parlamento spagnolo ha approvato la nuova legge che legalizza il matrimonio omosessuale, equiparandolo a quello tradizionale. Il provvedimento, fortemente voluto dal premier socialista José Luis Zapatero, ha ottenuto 187 voti a favore, 147 contro e 4 astensioni. E rivoluziona l'istituto delle nozze, stabilendo che le unioni gay hanno lo stesso status di quelle eterossessuali, con tutti i diritti che ne conseguono: eredità, pensione e adozione di bambini.

La notte scorsa il Parlamento di Madrid aveva approvato una modifica della legge sul divorzio che lo rende possibile già tre mesi dopo il matrimonio, senza separazione previa, senza motivi e senza il consenso di entrambi i coniugi.

E un applauso si è levato dal pubblico che assisteva alla seduta. "Con l'approvazione di questa legge il nostro Paese fa un ulteriore passo in avanti sulla strada della libertà e della tolleranza", ha commentato a caldo Zapatero. Un leader che fin dal suo insediamento alla guida del governo, lo scorso anno, ha introdotto riforme sociali di chiara impronta progressista, osteggiate con forza dalla Chiesa spagnola e dal Vaticano. Ma, nonostante le profonde radici cattolice del Paese, la stragrande maggioranza degli spagnoli si è espressa nei sondaggi a favore delle iniziative del premier.

Nell'intervento che ha preceduto la votazione, Zapatero aveva anche rimarcato le prerogative dello Stato laico e la sovranità delle scelte del Parlamento. "Noi non stiamo legiferando per gli stranieri o per gente che vive lontano, ma stiamo accrescendo le possibilità di gioia per i nostri vicini, i nostri amici, i nostri colleghi di lavoro, i nostri familiari".


Ma l'opposizione non si arrende. Pochi minuti dopo l'approvazione, il partito Popolare ha annunciato un eventuale ricorso alla Corte costituzionale. Lo ha reso noto il leader Mariano Rajoy, da sempre ostile al varo della legge, spiegando che farà tutto il possibile per bloccare la normativa. E ggiungendo che è allo studio la possibilità di arrivare alla suprema corte.

Rajoy ha inoltre accusato Zapatero di aver commesso "un'irresponsabilità" che "ha provocato enormi divisioni nella società spagnola".

(30 giugno 2005)

http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/esteri/matrigay/parlappro/parlappro.html

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