martedì 16 agosto 2005

Sesso e birra, la confessione di Giacomo

Storia di vita normale di un ragazzo di 17 anni che confessa ai genitori la sua sessualità
Di MARGHERITA D'AMICO


Giacomo ha 17 anni, una sorella e un fratello maggiori. È studioso, sportivo, nonché perplesso nei riguardi del settore femminile. La difficoltà non consiste nell'avere delle amiche - al contrario sono parecchie - quanto nel considerarle desiderabili, come accade ai coetanei. Dopo riflessioni, ansie, incertezze, Giacomo ha concluso di non essere omologabile all'eterosessualità. Per uno della sua età, non sempre si tratta di un'elaborazione facile. Inoltre la sua è una famiglia affettuosa, in cui i genitori incoraggiano i figli al dialogo, ma si tratta pur sempre di gente tradizionale. Da un lato egli sente di non voler nascondere una simile consapevolezza, dall'altro, l'imbarazzo e il timore di dispiacere i suoi a lungo prevalgono. Al grande nervosismo, che reca insonnia e inappetenza, si aggiunge la chiara impressione di essere osservato. Sua madre, ci giurerebbe, gli sottrae i jeans prima che siano davvero da lavare per poterne svuotare di persona le tasche. Suo padre gli chiede pretestuosamente di accompagnarlo in giro e gli rivolge domande impacciate sulla scuola, sulle amicizie. Quei due, pensa Giacomo, non solo hanno capito, ma sono colmi di preoccupazione e forse vergogna. Nonostante il tormento, decide di affrontarli e una sera annuncia di avere una comunicazione. Sua madre impallidisce, il padre spegne di scatto la tv. "Ti droghi?" chiede lei con voce spezzata. "Ma no!" protesta Giacomo. "Sei nei guai con i soldi? Hai rubato?" lo incalza il padre. "No! Però ritengo di essere gay", li interrompe Giacomo. La madre scoppia in singhiozzi e lo abbraccia: "Sia lodato il Cielo!". "Tutto qui?" dice il padre. "Eravamo così preoccupati! Meno male. Su, beviamoci una birra".

http://www.gaynews.it/view.php?ID=33724

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