martedì 20 settembre 2005

Ciampi celebra Porta Pia, la ferita mai cancellata

Il capo dello Stato: "Il 20 settembre si compie il sogno risorgimentale"
Il messaggio dopo le polemiche sollevate da Ruini sulle coppie di fatto



Carlo Azeglio Ciampi

ROMA - "Mentre cantavamo tutti insieme l'Inno di Mameli, il mio pensiero è corso alla data di oggi, 20 settembre, e ho ricordato che il 20 settembre del 1870 Roma divenne capitale dell'Italia unita, e fu il compimento del sogno Risorgimentale". Con queste parole, pronunciate al Vittoriano durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico, trasmessa in diretta tv, Carlo Azeglio Ciampi ha voluto celebrare quest'anno l'anniversario della Breccia di Porta Pia.

Un gesto che ha suscitato non poche perplessità nel mondo politico. In molti si sono chiesti se ci sia una simbologia dietro questa scelta, se il capo dello Stato abbia voluto mandare un messaggio preciso e farlo cadere nel dibattito di questi giorni. Il richiamo a uno degli episodi più drammatici dello scontro tra truppe piemontesi e truppe papaline, ha fatto pensare che Ciampi volesse ribadire la laicità dello Stato e frenare le ingerenze del Vaticano sulle scelte della politica. Messaggio ancora più esplicito dopo la condanna dei Pacs del cardinale Ruini di ieri e la battaglia della Chiesa contro le unioni di fatto.

Il capo dello Stato ha anche inviato una corona d'alloro a Porta Pia, in memoria dei 49 bersaglieri che persero la vita per aprire la "breccia". Una corona che si aggiunge a quella che i radicali italiani depongono ogni anno in ricordo di quei caduti.

Quella pagina di storia patria, lo scontro sanguinoso fra bersaglieri piemontesi e zuavi papalini per occupare Roma, rievoca una antica ferita nei rapporti fra l'Italia risorgimentale e lo Stato pontificio, che per lungo tempo tenne i cattolici fuori dalla vita politica dello Stato unitario. Perciò, con fair play istituzionale, di solito non viene ricordata.
La ferita fu sanata del tutto, ufficialmente, l'11 febbraio 1929 dai Patti Lateranensi, dopo i quali Pio XI fece cessare la clausura volontaria dei pontefici. Ma una piccola minoranza di irriducibili papisti anti-risorgimentali tiene il punto e ogni anno viene celebrata una messa in suffragio dei 19 soldati di Papa Pio IX caduti sotto l'offensiva dei bersaglieri guidati dal generale Cadorna. Una messa in latino, della quale si parlò molto nel 1999, quando vi partecipò il governatore di Bankitalia Antonio Fazio, su invito del principe Sforza Ruspoli.

Per questo in molti si sono chiesti: perché Ciampi ha celebrato Porta Pia? L'impressione è che il presidente abbia voluto ricordare Porta Pia dopo aver seguito sui giornali le polemiche dei giorni scorsi.

Del resto il capo dello Stato aveva riaffermato le radici laiche dello Stato anche lo scorso giugno al Quirinale, ricevendo Papa Benedetto XVI. Quindi niente a che fare, secondo questa versione, con la lettura dei giornali di oggi.

Comunque, secondo il ministro Buttiglione, se Ciampi ce l'aveva con Ruini, il suo è stato un riferimento "sfumatissimo" e condivisibile da ogni buon cattolico.

Apprezzamento per le parole di Ciampi è stato espresso dal segretario dei Radicali Italiani Capezzone e da Marco Pannella, dal Ds Luciano Violante ("Indipendentemente da quanto ha detto il cardinale Ruini, è un forte richiamo alla laicità dello Stato"), da Franco Giordano (Prc), e da Gianfranco Pagliarulo (Pdci).

(20 settembre 2005)

http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/politica/parlaciampi/parlaciampi/parlaciampi.html

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