martedì 12 giugno 2007

Firenze, gonfalone al Gay Pride il PD vota no col centrodestra

Il Comune in veste ufficiale non sarà a Roma
di CLAUDIA RICONDA


Né delegazione istituzionale né gonfalone: il Comune di Firenze non sarà presente, nella sua veste ufficiale, sabato pomeriggio a Roma al Gay Pride. La possibilità di veder sfilare l´emblema della città nel corteo dell´orgoglio omosessuale è sfumata perché la ex Margherita si è messa di traverso e ha costretto tutto il Pd di Palazzo Vecchio a votare contro. E´ sfumata in un pomeriggio di bisticci in cui le diverse anime del Partito democratico sono entrate in conflitto e a rimetterci sono stati gli omosessuali fiorentini, che molto speravano di vedere sventolare a Roma il simbolo ufficiale di Firenze: quando in consiglio comunale si è trattato di votare l´emendamento sul gonfalone (modifica ad una mozione firmata da diciotto consiglieri, Rifondazione, Comunisti, Altracittà, Verdi, Sdi, Sinistra democratica e alcuni membri del Pd, che chiedeva la presenza di una delegazione del Comune al Pride romano ma senza aver previsto il gonfalone), il centro destra si è opposto («Non l´avete mandato al Family Day, non andrà al Gay Pride»), e il Pd, dopo le pressioni degli ex della Margherita, si è sfilato e ha votato anch´esso no («Per rispetto delle opposizioni», ha detto Susanna Agostini del Pd). La sinistra è rimasta sola, e l´emendamento non è passato. A quel punto si è votato la mozione sulla delegazione, ma il centro destra è uscito dall´aula, ed è mancato il numero legale. Risultato: anche la delegazione resta a casa. Si muoveranno gli altri, appunto. Tutti quei cittadini ai quali stanno a cuore non solo i diritti degli omosessuali, ma anche quelle tre parole che il Roma Pride 2007 ha scelto come fulcro della manifestazione: dignità, parità, laicità. Centinaia di fiorentini che l´Arci di Firenze e Azione gay e lesbica stanno mobilitando (adesioni trasversali da una ventina di associazioni, enti, gruppi politici, e da una trentina tra assessori e consiglieri locali). «Il clima di odio e discriminazione nei confronti dell´omosessualità e delle forme di famiglia non tradizionali ci obbliga a una risposta forte» dice Francesca Chiavacci presidente di Arci Firenze. «E´ dalla società civile che deve arrivare la spinta al governo perché si liberi dall´invadenza della Chiesa» insiste Elena Biagini di Azione gay e lesbica. Il comitato sta organizzando i pullman per Roma: 10 euro (prenotazioni 055-26.29.7218 o 055-220.250, mail firenzeperilpride07gmail.com)


http://www.gaynews.it/view.php?ID=74225

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