Un documento interreligioso invita i rappresentanti delle varie fedi ad aprirsi verso le diversità, anche di orientamento sessuale e di identità di genere, del creato.
NEW YORK – Giugno, mese nel quale avvengono in varie parti del mondo libero la maggior parte delle manifestazioni dei Gay Pride (compresi quello di Roma e quello di New York), è il mese scelto da un’ampia coalizione di leader di varie fedi religiose per diffondere una lettera aperta indirizzata a leader politici e religiosi, nella quale d’invita a un approccio su base religiosa che sia di supporto all’orientamento sessuale e alle identità di genere, temi sui quali spesso una certa rigidità mentale ancora è causa di molte discriminazioni verso le minoranze. Questa “Lettera aperta ai leader religiosi sulle diversità sessuali e di genere” è stata messa a punto per il Religious Institute da un ampio gruppo di teologi e religiosi di fedi diverse, tra cui ebrei, battisti, episcopali, luterani, presbiteriani, cattolici, unitari universalisti e delle Chiese unite cristiane.
La direttrice dell’Istituto, reverendo Debra W. Haffner, nel presentare il documento ha detto che «mentre le diverse denominazioni religiose continuano a dibattere gli argomenti legati alla sessualità il silenzio e le condanne del clero hanno portato alla distruzione di relazioni, suicidi per disperazione e discriminazione e violenze verso persone omosessuali e transgender. Negare che Dio ha creato le diversità come benedizione è negare l’insegnamento biblico.»
Nella lettera si legge che “troppe istituzioni religiose hanno mancato di accogliere le diversità sessuali e di genere. Alcune hanno erroneamente considerato l’omosessualità peccaminosa, mentre il vero tema è l’eterosessismo o l’ingiusto privilegio dell’eterosessualità. L’eterosessismo degrada le persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender esattamente come il sessismo e i privilegi maschili degradano le donne.” Nella lettera si condannano “il silenzio, la disinformazione e la condanna delle diverse sessualità e identità di genere” e si afferma che “la repressione sessuale e del genere non può più essere ritratta come cosa virtuosa e moralmente difendibile.” Copia integrale del documento è scaricabile dal sito internet del Religious Institute.
http://www.gay.it/channels/view.php?id=23026
NEW YORK – Giugno, mese nel quale avvengono in varie parti del mondo libero la maggior parte delle manifestazioni dei Gay Pride (compresi quello di Roma e quello di New York), è il mese scelto da un’ampia coalizione di leader di varie fedi religiose per diffondere una lettera aperta indirizzata a leader politici e religiosi, nella quale d’invita a un approccio su base religiosa che sia di supporto all’orientamento sessuale e alle identità di genere, temi sui quali spesso una certa rigidità mentale ancora è causa di molte discriminazioni verso le minoranze. Questa “Lettera aperta ai leader religiosi sulle diversità sessuali e di genere” è stata messa a punto per il Religious Institute da un ampio gruppo di teologi e religiosi di fedi diverse, tra cui ebrei, battisti, episcopali, luterani, presbiteriani, cattolici, unitari universalisti e delle Chiese unite cristiane.
La direttrice dell’Istituto, reverendo Debra W. Haffner, nel presentare il documento ha detto che «mentre le diverse denominazioni religiose continuano a dibattere gli argomenti legati alla sessualità il silenzio e le condanne del clero hanno portato alla distruzione di relazioni, suicidi per disperazione e discriminazione e violenze verso persone omosessuali e transgender. Negare che Dio ha creato le diversità come benedizione è negare l’insegnamento biblico.»
Nella lettera si legge che “troppe istituzioni religiose hanno mancato di accogliere le diversità sessuali e di genere. Alcune hanno erroneamente considerato l’omosessualità peccaminosa, mentre il vero tema è l’eterosessismo o l’ingiusto privilegio dell’eterosessualità. L’eterosessismo degrada le persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender esattamente come il sessismo e i privilegi maschili degradano le donne.” Nella lettera si condannano “il silenzio, la disinformazione e la condanna delle diverse sessualità e identità di genere” e si afferma che “la repressione sessuale e del genere non può più essere ritratta come cosa virtuosa e moralmente difendibile.” Copia integrale del documento è scaricabile dal sito internet del Religious Institute.
http://www.gay.it/channels/view.php?id=23026
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