Il caso di Giulio Papa, 36 anni, funzionario udinese in servizio a Bruxelles.
Il marito è un militare belga
Il matrimonio ad Anversa il primo luglio 2006
Ora gli spettano 15 giorni
di TOMMASO CERNO
UDINE. Si era sposato un anno fa, il 1° luglio 2006, e aveva chiesto il congedo matrimoniale alla Regione. Solo che Giulio Papa, 36 anni, udinese, funzionario dell’ufficio di rappresentanza del Fvg a Bruxelles è gay. E davanti al sindaco di Anversa ha sposato Dirk Van den Eede, 38 anni, militare dell’esercito belga. Così, dopo un anno di “sospensione” del congedo matrimoniale per accertamenti, la Regione ha deciso di dire sì ai 15 giorni previsti per tutti i dipendenti, applicando la normativa Ue.
Il caso legale non ha precedenti in Italia. E il governatore Riccardo Illy lo sa bene. Ma alla richiesta degli uffici tecnici alla giunta regionale di richiedere un parere giuridico al tribunale italiano, la Regione ha risposto di no. E questo non solo perché ai tribunali non si possono chiedere pareri – la persona interessata al fatto avrebbe potuto rivolgersi al giudice – ma anche, spiega Illy, «perché sarebbe stato umiliante per il nostro collaboratore». E così il presidente della Regione ha applicato la normativa europea e ha dato mandato di assegnare a Giulio Papa il suo congedo, «anche perché il viaggio di nozze si fa subito – ha aggiunto il governatore – e già è trascorso un anno».
Illy ha anche garantito agli assessori che nel caso in cui la Corte dei Conti sollevasse dubbi di legittimità o dichiarasse il danno erariale per i 15 giorni di concedo matrimoniale concessi a Papa, lo stesso presidente sarà pronto a pagare di tasca propria quanto dovuto all’erario dello Stato. E chiudere il caso.
Il matrimonio fra Giulio (che risiede ad Anversa, pur cittadino italiano) e Dirk risale al luglio 2006, in Belgio, dove le unioni fra omosessuali sono riconosciute, tanto che i documenti personali del funzionario lo indicano come «coniugato».
Modificato lo stato civile, Papa ha fatto richiesta alla Regione per il congedo che spetta agli sposati, specificando le caratteristiche del suo caso, il primo nel suo genere in Italia. Ed è qui che la burocrazia si è messa di mezzo. Per vedersi riconosciuto il congedo, infatti, secondo gli uffici della Regione, il funzionario avrebbe dovuto registrare il matrimonio in Italia. Una procedura che si sarebbe invece rivelata inutile e superflua, visto che la normativa la prevede solo per pubblicizzare il matrimonio ma non per ufficializzarlo. A questo punto la Regione ha avviato una serie di verifiche tecniche, per capire se nel caso di Giulio e Dirk dovesse prevalere il principio comunitario, per il quale un cittadino europeo è soggetto all’ordinamento del Paese nel quale risiede e lavora, quindi il Belgio, o se in questo caso deve prevalere l’ordinamento italiano. Alla fine l’esecutivo ha deciso di di applicare il diritto dell’Ue, riconoscendo la validità dell’ordinamento del Belgio dove il funzionario regionale è residente e lavora. E prendendo atto, dunque, del matrimonio.
Così, su indicazione del presidente Illy, di fronte al dubbio sollevato dalle strutture tecniche, che suggerivano di ricorrere al giudice del lavoro italiano affinchè fosse lui a dirimere la questione, la giunta ha rilevato che adire al giudice era già una scelta, cioè la scelta per la quale l’ordinamento dominante era e doveva essere quello italiano. Per cui si è deciso che il congedo matrimoniale dovesse essere concesso, perchè il matrimonio in Belgio ha valore legale ed è trascritto sui documenti di stato civile. Una tesi confermata anche dal Parlamento, come spiega il senatore di Fi Ferruccio Saro. «Quando al Senato si discusse di questa questione, emerse il caso del Friuli Vg – dice –. La direttiva assunta dal Parlamento prevede proprio di comportarsi così».
http://www.gaynews.it/view.php?ID=74632
Il marito è un militare belga
Il matrimonio ad Anversa il primo luglio 2006
Ora gli spettano 15 giorni
di TOMMASO CERNO
UDINE. Si era sposato un anno fa, il 1° luglio 2006, e aveva chiesto il congedo matrimoniale alla Regione. Solo che Giulio Papa, 36 anni, udinese, funzionario dell’ufficio di rappresentanza del Fvg a Bruxelles è gay. E davanti al sindaco di Anversa ha sposato Dirk Van den Eede, 38 anni, militare dell’esercito belga. Così, dopo un anno di “sospensione” del congedo matrimoniale per accertamenti, la Regione ha deciso di dire sì ai 15 giorni previsti per tutti i dipendenti, applicando la normativa Ue.
Il caso legale non ha precedenti in Italia. E il governatore Riccardo Illy lo sa bene. Ma alla richiesta degli uffici tecnici alla giunta regionale di richiedere un parere giuridico al tribunale italiano, la Regione ha risposto di no. E questo non solo perché ai tribunali non si possono chiedere pareri – la persona interessata al fatto avrebbe potuto rivolgersi al giudice – ma anche, spiega Illy, «perché sarebbe stato umiliante per il nostro collaboratore». E così il presidente della Regione ha applicato la normativa europea e ha dato mandato di assegnare a Giulio Papa il suo congedo, «anche perché il viaggio di nozze si fa subito – ha aggiunto il governatore – e già è trascorso un anno».
Illy ha anche garantito agli assessori che nel caso in cui la Corte dei Conti sollevasse dubbi di legittimità o dichiarasse il danno erariale per i 15 giorni di concedo matrimoniale concessi a Papa, lo stesso presidente sarà pronto a pagare di tasca propria quanto dovuto all’erario dello Stato. E chiudere il caso.
Il matrimonio fra Giulio (che risiede ad Anversa, pur cittadino italiano) e Dirk risale al luglio 2006, in Belgio, dove le unioni fra omosessuali sono riconosciute, tanto che i documenti personali del funzionario lo indicano come «coniugato».
Modificato lo stato civile, Papa ha fatto richiesta alla Regione per il congedo che spetta agli sposati, specificando le caratteristiche del suo caso, il primo nel suo genere in Italia. Ed è qui che la burocrazia si è messa di mezzo. Per vedersi riconosciuto il congedo, infatti, secondo gli uffici della Regione, il funzionario avrebbe dovuto registrare il matrimonio in Italia. Una procedura che si sarebbe invece rivelata inutile e superflua, visto che la normativa la prevede solo per pubblicizzare il matrimonio ma non per ufficializzarlo. A questo punto la Regione ha avviato una serie di verifiche tecniche, per capire se nel caso di Giulio e Dirk dovesse prevalere il principio comunitario, per il quale un cittadino europeo è soggetto all’ordinamento del Paese nel quale risiede e lavora, quindi il Belgio, o se in questo caso deve prevalere l’ordinamento italiano. Alla fine l’esecutivo ha deciso di di applicare il diritto dell’Ue, riconoscendo la validità dell’ordinamento del Belgio dove il funzionario regionale è residente e lavora. E prendendo atto, dunque, del matrimonio.
Così, su indicazione del presidente Illy, di fronte al dubbio sollevato dalle strutture tecniche, che suggerivano di ricorrere al giudice del lavoro italiano affinchè fosse lui a dirimere la questione, la giunta ha rilevato che adire al giudice era già una scelta, cioè la scelta per la quale l’ordinamento dominante era e doveva essere quello italiano. Per cui si è deciso che il congedo matrimoniale dovesse essere concesso, perchè il matrimonio in Belgio ha valore legale ed è trascritto sui documenti di stato civile. Una tesi confermata anche dal Parlamento, come spiega il senatore di Fi Ferruccio Saro. «Quando al Senato si discusse di questa questione, emerse il caso del Friuli Vg – dice –. La direttiva assunta dal Parlamento prevede proprio di comportarsi così».
http://www.gaynews.it/view.php?ID=74632
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